Come si parla di Laurea ecco che nella nostra mente si pensa subito al Rosso, colore per eccellenza associato a questa celebrazione, ma da dove nasce questa usanza e questa nostra naturale connessione?
Nell'era paleolitica, il rosso, pigmento facilmente reperibile in quanto ricavato dalla terra, era ampiamente utilizzato per dipingere scene di caccia a scopo magico e propiziatorio, concorrendo probabilmente a diffonderne il significato scaramantico.
Anche i Romani sembrano aver dato il loro contributo nel determinare il dominio del rosso, che si può ricondurre all'utilizzo della toga, l'indumento che gli uomini indossavano sopra la tunica e che veniva concesso solo a coloro che ricoprivano le più alte cariche politiche indossando una toga impreziosita da una bordatura rossa, che rendesse a tutti immediatamente riconoscibile il rango superiore.
Il Rosso oggi
Il rosso oggi è divenuto quindi elemento distintivo, a significare il maggiore traguardo raggiunto.
Rigorosamente rosse sono anche le bomboniere che vengono donate a parenti e amici, confezionate in sacchetti di tulle o velluto, o in scatoline di varia forma, chiuse da nastri o spille che richiamano i diversi simboli della laurea: coccinelle porta fortuna, pergamene, ramoscelli di alloro e tocchi di laurea, i caratteristici copricapo mutuati dalla tradizione anglosassone.
Non può mancare inoltre la civetta, animale notturno associato alla chiaroveggenza e alla capacità di comprensione, ma soprattutto alla saggezza e alla conoscenza, che costituiscono il risultato ottenuto dal neolaureato al termine del suo percorso.
La corona d’alloro
C'è chi ne fa risalire l'origine alla mitologia classica, al mito di Apollo, il dio del sole, ma anche della poesia, delle arti e dell'intelletto. Si narra che, invaghitosi della ninfa Dafne, cercò inutilmente di conquistarla, e che la fanciulla, per sfuggirgli, si trasformò in una pianta di alloro, in greco, appunto, Dáphnē.
Da quel momento Apollo indosserà sempre un ramo di alloro, per non separarsi più dalla donna amata, adornandosi il capo con esso.
I Romani importano il culto di Apollo, e nei giochi Pitici o Delfici a lui dedicati, dove la fronte del vincitore è cinta da una corona di alloro, emblema del trionfo.
Un' usanza diffusa anche in ambito militare, a celebrare la gloria di condottieri e imperatori, ma che nel tempo arriva a rappresentare il valore di grandi artisti, poeti e scrittori. Poeta laureato sarà Petrarca, non così Dante, ma entrambi rappresentati con la fronte cinta da una corona di alloro, a onorarne la grandezza intellettuale e la sapienza.
E con questo significato, secoli dopo, la laurea viene oggi posta sul capo di coloro che concludono con successo il proprio percorso di studio.
La corona viene decorata con bacche e nastri: questi ultimi del colore della Facoltà, oppure del più tradizionale rosso, che come sappiamo, non può in alcun modo mancare il giorno della proclamazione.
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